E' il 1954: nello scenario avveniristico della città di Torviscosa, monumento all'autarchia e al pionierismo industriale, nasce la Scuola laboratorio di Ceramica Artistica istituita da Franco Marinotti (1891-1966) presidente della S.N.I.A. Viscosa e fondatore della città nel 1938. 
Il progetto si realizza con il contributo dei maestri della Scultura ceramica italiana che trasmettono agli aspiranti artisti locali l'amore per l'arte del "gran fuoco".
L'esperienza si sviluppa nel clima generale di ritorno alla tradizione e all'artigianato, favorevole anche al recupero della manualità promosso da Gio Ponti sulle pagine di Domus e alle Esposizioni nazionali e internazionali.

Il laboratorio di Ceramiche di Torviscosa è una diretta emanazione della cultura artistica milanese, così come la città deve la propria origine a una iniziativa industriale della S.N.I.A. di Milano.
Nell'ambito ristretto della scena locale, emergono alcuni giovani talenti, non ancora riconosciuti, diretti dal responsabile del laboratorio Giuseppe Gini (1913-1996).
L'attività produttiva delle Ceramiche Artistiche sarà finalizzata alla promozione del nome di Torviscosa, nota soprattutto attraverso le immagini celebrative in bianco e nero, presso le sedi internazionali della S.N.I.A. produttrici di cellulosa tessile, e in occasione delle Mostre aziendali d'arte tra Torviscosa e Milano. 

Le ceramiche, sculture e oggetti ispirati alle forme di uso quotidiano, si caratterizzano per l'impronta artistica degli iniziatori e soprattutto per gli "smalti prodigiosi" dalla luminosità incandescente che all'epoca contraddistinguono gli esiti più felici delle arti del fuoco.

La storia del laboratorio, accanto ai ceramisti locali, rivela per la prima volta la presenza dei protagonisti della Ceramica del '900 come Gazar Gazighian (1901-1972), Nino Strada (1904-1968), originale interprete della cultura all'avanguardia del suo tempo e Angelo Biancini (1911-1988), autore di una straordinaria opera monumentale (1963) e di "livello internazionale" - come scriverà l'artista - da sempre custodita presso la sede industriale e fino a oggi dimenticata.

L'itinerario espositivo della mostra si articola tra Udine e Torviscosa e propone le opere e i documenti della stagione artistica che ha determinato l'improvviso ampliarsi dei tradizionali confini del gusto locale e che si è conclusa nel 1988. 

Attraverso l'opera dei ceramisti, Torviscosa, già conosciuta nel mondo come la "città della cellulosa", recupera la fisionomia originaria di città "a colori", rossa di mattoni autarchici e "prodigiosa" per gli smalti delle ceramiche. La sua produzione artistica, tra le più interessanti e qualificate del territorio nazionale, eleva Torviscosa, laboratorio della modernità dalla fondazione, al rango privilegiato di città d'arte, Città dell'Arte Ceramica.